Webinar del 16/03/2021
Martedì 16 marzo si tiene, su piattaforma Zoom, nel rispetto del distanziamento sociale imposto dall’emergenza COVID-19, il webinar, organizzato da AAPRA Onlus, sulla multidisciplinarietà in reumatologia. Tutti i professionisti coinvolti lavorano presso l’Azienda Ospedaliera Mauriziano di Torino, dove da anni l’approccio interdisciplinare viene praticato con buoni risultati di management clinico.
Ad aprire i lavori, dopo una breve introduzione del presidente di AAPRA, è il Direttore Generale dell’ospedale Mauriziano, il Dr. Maurizio Dall’Acqua.
Il DG nel suo discorso annuncia la trasformazione della SSD Reumatologia in SCD Universitaria di cui, la professoressa Iagnocco, sarà responsabile. Nello stesso giorno del webinar viene infatti pubblicata la delibera che ratifica il nuovo atto aziendale di avvio e formalizzazione della nuova struttura. Con la nascita della SCD universitaria la reumatologia del Mauriziano diventa una struttura dedicata anche alla didattica e alla ricerca, con la possibilità di attivare, in futuro, una scuola di specializzazione di reumatologia, di cui, attualmente il Piemonte risulta sprovvisto.
Il DG inoltre dichiara che il Mauriziano diventerà sede di una nuova Scleroderma Unit, destinata alla gestione multidisciplinare della Sclerodermia e fortemente voluta e finanziata dal GILS (Gruppo Italiano Lotta Sclerodermia).
Successivamente al discorso del DG, prende la parola Silvia Tonolo, presidente di ANMAR, la quale enfatizza la necessità di alleanza fra pazienti, medici e Istituzioni per il raggiungimento di una Sanità al servizio del cittadino a 360 gradi, che passa attraverso la multidisciplinarietà e garante della salute, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
Dopo i saluti della Tonolo a parlare è la presidente del GILS, Carla Garbagnati che ritornando sulla nascita al Mauriziano, della Scleroderma Unit, rimarca non solo l’importanza della presenza di un’unità multidisciplinare per i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali della patologia Sclerodermica, ma sottolinea anche l’importanza della stessa Unità per avviare progetti di reti interospedaliere sul modello delle ormai collaudate Reti di riferimento Europeo, attive in ambito oncologico e in quello delle malattie rare.
La prima relazione del webinar è quella della prof.ssa Iagnocco e dedicata all’EULAR, di cui la professoressa è il Presidente eletto. L’EULAR, come si evince dalle slides raccontate dalla professoressa, è l’organizzazione di riferimento della reumatologia per ben 45 nazioni non solo europee e rappresenta ben 120.000.000 di persone. Ad essa fanno parte associazioni di pazienti, associazioni di professioni sanitarie che lavorano in ambito reumatologico, medici e ricercatori, ma anche aziende che operano nel campo della reumatologia.
La missione dell’EULAR, attraverso migliori cure e assistenza, ricerca, progetti educazionali e confronto con il Parlamento Europeo, è porre il paziente al centro affinché il peso della patologia si riduca per il paziente stesso, ma anche per la società.
L’intervento della dott.ssa Lomater, successivo a quello della Iagnocco, si focalizza sulle spondiloartropatie infiammatorie, sull’importanza, per quel che riguarda la diagnosi, dell’anamnesi, dell’imaging e degli esami di laboratorio, e per quel che riguarda le terapie, della valutazione corretta della cura farmacologica più efficace ed appropriata, scegliendo fra cortisonici, DMARDs, biotecnologici e le “small molecules”.
La dott.ssa Lomater pone l’accento sulla necessità di collaborazione con fisiatra, gastroenterologi, psicologi e medici di medicina generale per una presa in carico non frammentata e lacunosa.
E sulla necessità della diagnosi precoce per ridurre non solo i costi sanitari, ma anche sociali di queste patologie.
A completare la carrellata delle specialità che di concerto operano con la Struttura Semplice di Reumatologia, parlano in ordine temporale:
il dottor Daperno gastroenterologo, il quale spiega come la storia clinica, i dati endoscopici, istologici, e quelli di imaging rappresentino i cardini della diagnosi delle malattie infiammatorie gastrointestinali associate alle patologie reumatiche nel 5% dei casi.
Molto interessante è l’accenno del dottor Daperno allo sviluppo, presso la SC di Gastroenterologia del Mauriziano, della telemedicina e del machine learning. Tecnologie avanzate per garantire servizi sempre più innovati al servizio di pazienti e medici.
La dottoressa Rosso, ortopedica della S.C.D.U. Ortopedia e Traumatologia del Mauriziano, la quale descrive in maniera dettagliata le problematiche degli interventi protesici ai pazienti reumatici, soffermandosi sulla necessità di interfacciamento con i reumatologi, per la gestione dei pazienti, in termini di inquadramenti clinico, modulazione terapeutica, e complicanze perioperatorie e postoperatorie.
La fisiatra, la dott.ssa Monasterolo, che ribadisce quanto, anche dal punto di vista riabilitativo, sia fondamentale la precocità della presa in carico. Sostiene inoltre che outcome positivi siano legati: alla personalizzazione dei trattamenti, che devono essere prescritti tenendo in considerazione l’aspetto biopsicosociale del paziente, alla continuità delle sedute fisioterapiche, all’assenza del dolore nel momento del trattamento e alla costruzione di un percorso per il malato, di tipo educazionale e motivazionale.
Le ultime professioniste a intervenire sul modello multidisciplinare in reumatologia presente al Mauriziano, sono le psicologhe, la dott.ssa LAEZZA, responsabile e la dott.ssa Voci. Con la loro esposizione illustrano il continuo scambio con i reumatologi, utile ad individuare disagi nei pazienti reumatici che non sempre devono essere trattati ma anche solo colti per aiutare chi deve convivere con patologie croniche, sistemiche e a volte invalidanti, nello sviluppo di coinvolgimento e alleanza con i curanti, di adattamento alla condizione di malattia, e di individuazione di un significato associato alla patologia.
Rilevante durante il webinar è sicuramente l’intervento del dottor Aimone, coordinatore tecnico scientifico di AAPRA, medico legale, già direttore della medicina legale ASL Torino, il quale estrapola dalla presentazione della professoressa Iagnocco quello che per molti malati risulta il bisogno primario, il desiderio cioè, di riacquistare la capacità lavorativa del periodo di assenza della malattia. Aimone enfatizza questo bisogno descrivendolo come un traguardo non solo individuale, del paziente, ma soprattutto sociale con ricadute assolutamente non trascurabili per l’intera società. Aimone sostiene che il raggiungimento di tale traguardo deve impegnare la comunità medica in percorsi che siano sempre più “early” e forti nello scambio di expertise tra territorio e ospedale grazie anche all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia.
Aimone sostiene anche l’urgenza di formazione della
classe medica che deve essere capace di interloquire con le commissioni INPS
nella valutazione di patologie dinamiche quali sono quelle reumatiche
infiammatorie e autoimmuni. Le tabelle INPS, che andrebbero revisionate,
continua Aimone, considerano solo condizioni patologiche statiche e perdite di
funzionalità non soggette a evoluzioni, situazioni in cui per esempio la
remissione, tipica delle patologie reumatiche infiammatorie e autoimmuni,
risulta essere peculiare.