Durante la seconda parte del convegno il dott. Paolo Clerico ha ricordato la peculiarità della struttura di Ortoreumatologia, attiva presso l’ospedale C.T.O. di cui fu responsabile anni addietro, oggi mutuata presso il Gradenigo Humanitas. La dottoressa Claudia Bonino, reumatologa della struttura, ci ha spiegato le tipicità di alcune delle più importanti patologie reumatiche, mentre il dottor Pierfranco Triolo, chirurgo ortopedico, ha illustrato le caratteristiche ortopediche e reumatologiche e le modalità di accesso alla struttura di Ortoreumatologia, rappresentando a tutti gli effetti l’efficienza assistenziale, in quanto, in grado di seguire il paziente dall’inizio alla fine del percorso diagnostico-terapeutico.
Il dottor Carlo Mariconda, fisiatra, ha concluso il convegno focalizzando l’attenzione sull’iter riabilitativo. Alle 19,30 si è giunti alla chiusura dei lavori dopo un intenso interloquire del pubblico presente, interessato alla nuova proposta di cure. Molti sono stati i messaggi che ci siamo portati a casa, messaggi che hanno ribadito e rafforzato le motivazioni, per le quali il convegno è stato realizzato.
Eccone alcune:
Perché l’interdisciplinarietà (Reumatologia, Chirurgia ortopedica, Fisiatria) offerta dal centro Gradenigo Humanitas aumenta l’efficacia e la cura del trattamento chirurgico del reumatismo.
Perché l’Ortoreumatologia del Gruppo Humanitas può rappresentare il punto di partenza per un centro polispecialistic o delle patologie reumatiche.
Perché il Gradenigo Humanitas, per noi malati, potrebbe supportare strutture pubbliche, con problemi organizzativi e strutturali, dovuti alla continua sottrazione di risorse dove i tempi di attesa per le visite sono liste di mesi.
Perché essendo una struttura privata “convenzionata” garantisce l’accesso a esami e visite tramite il solo pagamento del ticket sanitario se dovuto, oppure in totale esenzione.
Perché l’eccellenza, sia essa pubblica o privata, va incentivata e tutelata.
Perché per noi malati cronici poter scegliere con chi affrontare i percorsi di cura può essere di grande sollievo.
Perché per le associazioni di volontariato avere a disposizione più ospedali verso cui indirizzare i pazienti significa ampliare l’assistenza.
Inoltre va evidenziata la stima che da anni lega il direttivo AAPRA con i professionisti che l’Ortoreumatologia l’hanno ideata e creata nella nostra Regione.